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THE ETYMOLOGY

SUPERBLAST, da sùper, dal latino super-, «sopra», e da -blasto, dal greco βλαστός «germe», è qualcosa di grande, che deve ancora nascere.

SUPERBLAST from -super, from Latin super-, “over”, and -blasto, from Greek βλαστός “seed”, something large, which has yet to be born.

THE WEBSITE

SUPERBLAST è un progetto multidimensionale. Nasce con una chiamata alle arti che pone una serie di domande. Cosa significa fare arte oggi? Come ricostituire un equilibrio tra l’uomo, la città e il mondo naturale? Una nuova ecologia del pensiero è possibile? Diventa una residenza, si apre in una mostra, si muoverà in una pubblicazione. Di tutti questi livelli, il sito supersuperblast.it è la parte che raccoglie il non visibile, la materia viva che sta dietro l’opera, la estende nel tempo. Nelle pagine dedicate, riferimenti personali, teorici e visivi, documenti, immagini statiche e in movimento si intrecciano e sviluppano in maniera libera e rizomatica. Il sito è l’archivio dove si deposita la ricerca che ha alimentato ciascun lavoro, affiancata dalla visualizzazione dell’opera compiuta.

SUPERBLAST is a multidimensional project. It was born with a call to the arts that poses a series of questions. What does it mean to create art today? How can we rebuild a balance between humanity, urban centres and the natural world? Is a new ecological vision feasible?It becomes a residence, it opens in an exhibition, it will move into a publication. Of all these levels, the supersuperblast.it site is the part that collects the invisible, the living matter behind the work, extends it over time. In the dedicated pages, personal, theoretical and visual references, documents, static and moving images intertwine and develop in a free and rhizomatic way. The site is the archive where the research that fueled each work is deposited, flanked by the visualization of the completed work.

THE RESIDENCY

SUPERBLAST è la prima edizione del progetto di residenze promosso da NAM – Not A Museum per la sperimentazione artistica e la produzione di linguaggi interdisciplinari all’interno degli spazi di Manifattura Tabacchi. Selezionati attraverso un bando internazionale ispirato al ripensamento del rapporto tra uomo e ambiente, i sei artisti hanno progettato e realizzato sei progetti site-specific. Ciascun artista problematizza un aspetto del tema e lo espande, lo muove all’interno di un contesto che è in movimento, contribuendo a restituire un’identità nuova, stratificata su quella preesistente e arricchita da una serie di conversazioni più o meno esplicite. Tutte le performance, le sculture, i video e le installazioni sono il risultato di percorsi intrapresi individualmente, ma con parentele celate nella forma di un sottobosco, di cui l’esposizione è una rappresentazione visibile. Diffusa tra la piazza, il giardino e gli edifici interni, la mostra rinnega qualsiasi linearità di tempo e di spazio, mentre concepisce una molteplicità di centri, di germi che possono, nella relazione, evolversi in forme fuori dall’ordinario e fuori dall’umano.

SUPERBLAST is the first edition of the residency project promoted by NAM – Not A Museum for independent artistic experimentation and the production of interdisciplinary creative languages at Manifattura Tabacchi. This exhibition brings together the works of the six artists selected from an international open call whose inspiration was sparked by rethinking the relationship between humans and the environment, the individual and the collective, nature and culture. Selezionati attraverso un bando internazionale ispirato al ripensamento del rapporto tra uomo e ambiente, i sei artisti hanno progettato e realizzato sei progetti site-specific. Each artist delves into an aspect of these themes and expands upon them and explores them in the context of Manifattura, which itself is a space in evolution. Thus the SUPERBLAST participants contribute to Manifattura Tabacchi’s newfound identity, layered upon its preexisting history and enriched by a series of conversations. All the performances, sculptures, videos, and installations are the result of individual journeys, which share a web of similar threads of which the SUPERBLAST exhibition is a visual representation. Spread through the piazza, the garden, and the indoor spaces, the exhibit defies a linear vision of space and time. It is conceived with multiple cen- tres and seeds which can, through human connections, evolve into forms that are extra–ordinary and extra–human.

THE EXHIBITION

Stretti in una morsa che oppone una fine apocalittica da una parte e l’incapacità di immaginare un’alternativa dall’altra, ci troviamo a fare i conti con una serie di eventi allo stesso tempo giganteschi e invisibili. Catastrofe climatica, crisi pandemica, ipertrofia dell’informazione. Non si tratta di fare ordine, piuttosto di scuotere l’ordine conosciuto e accettato, che si nutre di esclusioni, recinti, dualismi. Ma oggi un centro non è più dato, ed è nel suo ritrarsi che si cercherà la soglia oltre alla quale il setaccio culturale ha relegato una gran matassa di elementi. La mostra indaga lo spazio dell’arte nella definizione di un nuovo pensiero ecologico, chiamandola in causa come paradigma di azione e di immaginazione. Le sei opere riflettono sull’idea di ecologia come possibilità relazionale, ponendosi rispetto all’ambiente in un rapporto di coabitazione e continuità anziché di contrapposizione. Il paesaggio, sia esso naturale, urbano, inventato, reale, non è sullo sfondo ma entra nella creazione, ne è coautore. Esiste una spinta, un moto spontaneo a esplorare ciò che si cela dietro le opposizioni binarie che connotano il pensiero moderno e a superarle per collocarsi in una dimensione altra. Tra reale e apparente, virtuale e fisico, natura e artificio. È forse questo magma indefinito il luogo degli antichi miti, degli archetipi? Le opere appaiono come sonde che aprono varchi su mondi inesplorati, disvelando a poco a poco città prigioniere, mis-en-scène di riti collettivi, ambientazioni digitali, paradisi arcadici perduti, scenari futuristici. Accadono, ci interrogano e poi scompaiono, cambiano. In questo andare avanti e indietro la narrazione muta forma, disegna motivi nuovi, volutamente incompiuti, possibilità di abitare il divenire assurdo del nostro tempo.

Caught between an apocalyptic prospect of the future and the inability to imagine an alternative scenario, we find ourselves facing a series of events that are of epic dimensions, yet seemingly invisible. Catastrophes caused by climate change, the crisis of the pandemic, informational hypertrophy: it is not a matter of putting things in order, but rather of completely reconfiguring the known – and accepted – way of going about life, which feeds on exclusion, rejection, and dualism. A central force no longer exists, and it is in its retreat that we seek the threshold beyond which the cultural sieve has relegated a multitude of elements. This exhibition investigates art’s role within a new ecological state of mind, in reference to a paradigm of action and imagination. The six works reflect on the idea of ecology as a collaborative relational possibility, one of cohabitation and continuity rather than opposition. The landscape, whether natural, urban, virtual, or real, is no longer a backdrop, but rather a creative co-author. We are driven to explore what lies behind the binary oppositions that characterise modern thought and to overcome them in order to place ourselves in another dimension that lies somewhere between the real and the apparent, the virtual and the physical, nature and artifice. Is this undefined magma perhaps the place of ancient myths, of archetypes? These artworks appear as probes that unveil unexplored worlds, gradually revealing captive cities, mise-en-scène of collective rites, digital settings, lost Arcadian paradises, futuristic scenarios. We see the works as they unfold, they question us and then they vanish, they change form. In this perpetual back and forth, the artistic narration evolves, drawing new motifs that are deliberately unfinished, outlining many possible future outcomes dictated by the absurd times in which we live.

CREDITS

16-17-18 settembre 2021 / 16-17-18 September 2021
Manifattura Tabacchi

Un progetto di / A project by
NAM – Not A Museum

Prodotto da / Produced by
MIM – Made In Manifattura, Manifattura Tabacchi

Con il patrocinio di / With the support of
Università degli Studi di Firenze

A cura di / Curated by
Caterina Taurelli Salimbeni

Artisti / Artists
Edoardo Aruta / Antonio Bermúdez Obregón / Federica Di Pietrantonio / Oliviero Fiorenzi / IPER-collettivo / Violette Maillard

Progettazione e Sviluppo Sito / Web Design and Development
Federica Di Pietrantonio

Testi / Texts
Caterina Taurelli Salimbeni

Traduzioni / Translations
Federica Finardi Goldberg