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NOT SO FAR AWAY

💬: "Quello che mi interessava rispetto all’esplorazione virtuale che avviene attraverso un device e che poi viene portato in proiezione in uno spazio tridimensionale, dunque rispetto alla sovrapposizione che accade nella proiezione dell'installazione finale, è la creazione di una realtà che effettivamente non esiste, l’incontro di due mondi che non potranno mai incontrarsi, ma che in modo ingenuo, con un espediente molto semplice, creano una nuova visione di un qualcosa che potrebbe essere come potrebbe non essere."


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💬: "Tutto ciò che accade virtualmente, all’interno di videogiochi o di altri ambienti, è un processo che può essere reversibile. In quanto utente hai un impatto sulla natura, sul paesaggio, però quell'impatto è momentaneo ed è istantaneo e può essere appunto totalmente reversibile. Nella realtà questo non accade, nella realtà tutto quello che fai, che sia un passo, uno sguardo, una parola, non è un processo che puoi invertire quindi questa dinamica mi interessa molto."


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💬: "L’organizzazione dei playdate per me è qualcosa di fondamentale per includere all’interno del mio lavoro una pratica collaborativa. Mi interessa dare l’avvio ad un processo che utilizza una tecnologia alla portata di tutti, che può essere un videogioco o Google lens, che è un’applicazione che poi utilizzerò, e il fatto che lo posso fare io come lo può fare chiunque. Il mio sguardo può essere diverso dallo sguardo di un'altra persona che condivide quel momento con me. In qualche modo la mia visione non èl’unica proposta attraverso l’installazione ma accoglie una pluralità."


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